giovedì 16 novembre 2017

La divina commedia : Piccola introduzione all'opera

La divina commedia è da sempre un'opera che mi affascina, fin dalle elementari, quando in quinta "feci la sua conoscenza " ne rimasi folgorata, e da allora l'amore per quest'opera è soltanto cresciuto, diventando negli anni una vera passione, a tratti un'ossessione.
Adesso andiamo a conoscerne la struttura.



                                                         



La divina commedia è un'opera di Dante Alighieri,poeta, filosofo e politico nato nella seconda metà del 1200;

Scritta durante gli anni del suo esilio in Romagna, tra il 1307 ed il 1321, anno della morte del poeta, in volgare-fiorentino è l'opera più conosciuta di Dante, e senza dubbi l'opera italiana più conosciuta al mondo.
Si suppone che il titolo che Dante volesse attribuire al poema fosse "La Comedia" per il lieto fine, dato che in un'epistola del poeta a Cangrande della Scala, un condottiero che lo ospitò permettendogli di completare l'opera, si legge questa frase "qui ha inizio la comedia di Dante Alighieri, fiorentino per natali ma non per costumi ". L'aggettivo Divina, fu utilizzato per la prima volta da Giovanni Boccaccio, nel suo trattato "In lode di Dante" perchè appunto si svolge nei regni ultraterreni e si conclude con la visione di Dio.
E' definito un poema didascalico/allegorico, didascalico perchè ci pone un insegnamento ( dal greco didaskalia-istruzione ) ed allegorico perchè ogni personaggio, oggetto del poema sottintende una virtù od un peccato umani ( dal greco allè + agoreuo - altro + parlare ).
La struttura stilistica si compone di versi endecasillabi ( di 11 sillabe ) raggruppati in terzine a rime incatenate, cioè secondo la metrica ABA-BCB-CDC.
Composta  da tre cantiche, una per ogni regno ultraterreno ( Inferno, Purgatorio e Paradiso ) contiene 100 canti, 33 per ogni cantica più uno introduttivo contenuto nell' Inferno; racconta di un viaggio immaginario nell'aldilà, compiuto da Dante nella settima santa del 1300.


Dante, quindi, è il protagonista dell'opera che, si trova nel peccato, rappresentato per allegoria da una "selva oscura", per espiarlo dovrà compiere questo viaggio e trovare la salvezza nella luce divina.
Attraversa quindi l'Inferno, primo dei tre regni dell'aldilà in compagnia di Virgilio, suo mentore e guida che lo accompagnerà anche nel Purgatorio; Nel Paradiso, invece, in cui Virgilio non potrà accedere per non essere stato battezzato ( è infatti dannato nel limbo ) , Dante verrà guidato prima da Beatrice, la sua amata e poi da San Bernardo che intercede presso la Madonna per permettere al poeta di poter godere della visione di Dio senza che ne vengano danneggiate le sue risorse umane, dato che Dante è li non come anima ma come corpo mortale.
Durante il suo viaggio, Dante incontrerà creature mitologiche, a guardia dei vari cerchi e vari personaggi storici con cui interloquirà e che gli racconteranno le loro storie.

E' senz'altro un 'opera suggestiva, ed unica nel suo genere, è la prima opera aulica del Medioevo, che è scritta nella lingua del popolo, il volgare. Le terzine dantesche hanno una forza narrativa ed una carica descrittiva immediate, anche se si ha bisogno di un po' di pratica per poter entrare nel linguaggio. Nell'opera Dante incontrerà una serie di personaggi storici, tutti realmente esistiti o parte integrante della mitologia greco-latina da Platone, Omero e Lucano che incontrerà dannati nel limbo a Rachele, Maria e San Tommaso beati nel Paradiso. Un viaggio unico attraverso i secoli, un'opera antica ma di una modernità unica, un' opera senza tempo destinata a durare, inalterata, nei secoli.




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