venerdì 17 novembre 2017

La divina commedia : Struttura e spiegazione dell'Inferno

L'Inferno è la prima cantica dell'opera, si compone di 34 canti e narra del viaggio di Dante attraverso il mondo ultraterreno più oscuro, dove non c'è via di salvezza.
Dante, si ritrova in una selva che definisce oscura ( rappresenta allegoricamente il peccato ). Ha smarrito la retta via e si sente perduto. Guarda in alto e vede il monte del Purgatorio, il regno ultraterreno dove le anime si purgano per poter poi accede al Paradiso, il regno della beatitudine.
Mentre fa per salire "il dilettoso monte" i suoi passi vengono sbarrati da tre fiere, una lonza, una lupa ed un leone ( che rappresentano le tre categorie del peccato, rispettivamente frode, incontinenza e la violenza ) *  che non aggrediscono il poeta ma ugualmente egli ne ha paura. Mentre le fiere gli sbarrano la strada, Dante si accorge di un'ombra che è lì e gli intima di palesarsi; è l'ombra di Virgilio, il poeta latino tanto apprezzato da Dante che gli dice di dover affrontare un cammino diverso per poter, poi, risalire il monte e gli farà da guida e cicerone .
Entrano nell'Inferno, Dante è inquieto, già le parole scritte sullo stipite della porta di accesso sono oscure e tenebrose e l'ambiente infernale "di ogni luce muto" non fa che accrescere questa tensione .
Qui inizia la sua discesa ( discesa perché l'Inferno ha la forma di un imbuto ) per i 9 cerchi Infernali fino a che non si troverà al cospetto di Lucifero.

                                                           


L'Inferno ha una forma ad imbuto, poiché anche la terra si ritrasse dal toccare Lucifero quando venne scaraventato giù dal Paradiso.
La sua porta viene collocata sotto Gerusalemme ed è diviso in 9 cerchi dove vengono puniti via via i peccati dal meno al più grave:
  • il primo cerchio è il limbo, un luogo senza pena dove vengono dannate le anime dei nati prima di Gesù e di chi non ha ricevuto il battesimo, semplicemente a non godere della visione di Dio, dato che il battesimo " è parte importante della fede cattolica ".
  • dal secondo al quinto cerchio sono puniti i peccatori incontinenti, rispettivamente i lussuriosi, che "la ragion sommettono al talento ", i golosi, gli avari ed i prodighi, gli iracondi e gli accidiosi.
  • nel sesto cerchio, oltre le mura della città di Dite ( inizia quindi la parte più oscura dell'inferno ) sono puniti gli eretici.
  • nel settimo cerchio, diviso in 3 gironi, sono puniti i violenti rispettivamente contro il prossimo,  contro se stessi e contro Dio.
  • nell'ottavo e nel nono cerchio sono invece puniti i fraudolenti; Nell'ottavo, diviso in 10 bolge, sono puniti i fraudolenti contro chi non si fida suddivisi nelle bolge così ( seduttori, adulatori, simoniaci, indovini, barattieri, ipocriti, ladri, consiglieri fraudolenti, seminatori di discordia e falsari ). Nel nono cerchio, diviso in 4 zone sono puniti i traditori, ogni zona porta un nome: Caina ( da Caino che uccise suo fratello Abele ) dove vengono puniti i traditori dei parenti, Antenora ( da Antenore che tradì il suo popolo, i troiani, consegnando il palladio, simbolo dell'invincibilità, agli spartani ) dove vengono puniti i traditori della patria, Tolomea ( da Tolomeo XIII, fratello e coregnante di Cleopatra, che uccise a tradimento Pompeo, rifugiatosi in Egitto ) vengono puniti i traditori degli ospiti ed infine Giudecca ( da Giuda che consegnò Gesù ai romani ) dove vengono puniti i traditori dei benefattori.

Dopo le quattro zone del nono cerchio, Dante si troverà alla presenza di Lucifero, incastrato sino alla vita nel centro del mondo; dovrà quindi "scalare il suo corpo" per potersi trovare nell'altro emisfero e risalire il monte del Purgatorio. 

Di seguito l'immagine della struttura dell'inferno dantesco...


                                                                 



In questa cantica, i dannati vengono puniti per contrappasso ( dal latina contra + patior - al contrario + patire ), cioè la legge che punisce i dannati per contrasto od analogia del peccato commesso.
Nell'inferno, Dante, incontrerà anime di grandi personaggi come Ulisse, il conte Ugolino, gli amanti Paolo e Francesca....

A parer mio è la cantica più suggestiva dell'intera opera, le descrizione dei personaggi infernali sono raccapriccianti e la forza emotiva dei sentimenti, come nel caso dei canti V e XXXIII, è così alta da commuovere il lettore. La carica narrativa resta inalterata dal primo all'ultimo canto e la scelta stessa delle parole crea suggestive e tenebrose sonorità ben amalgamate col contesto della cantica.



* riguardo il significato allegorico delle tre fiere i dantisti si dividono in due fazioni, una vede nelle tre fiere le tre categorie del peccato violenza, incontinenza e frode, ed è la teoria a cui mi sono affacciata io e che ritengo la più propositiva; l'altra, non meno plausibile vede le tre fiere rappresentare un peccato specifico, la lonza quindi rappresenterebbe la lussuria, il leone la superbia e la lupa la cupidigia, cioè la brama di potere.

Nessun commento:

Posta un commento